Monaci-guerrieri, tesori, edifici
sotterranei, numeri magici sono sempre stati la passione di Bruno, e
ogni volta che si trova in giro, va alla ricerca di verità perdute.
Il destino o meglio il lavoro lo ha
portato a Matova. Lì si trova la Rotonda di San Lorenzo, un edificio
religioso molto enigmatico: di forma circolare, simile alla basilica
del Sacro Sepolcro a Gerusalemme.
Appena entrato l'attenzione di Bruno
viene attirata da una crocefissione sopra l'abside, poi nota delle
formelle che rappresentano un vaso custodito da grifoni, dal quale
esce l'albero della vita: è sicuramente il Sacro Graal. Tutto torna:
San Lorenzo fu uno dei primi custodi del Graal e fu martirizzato
proprio perchè non voleva consegnarlo all'imperatore romano
Valeriano.
Bruno comincia a sudare, gli gira la
testa, ed esce di corsa dalla chiesa. Si stende a terra davanti alla
porta d'entrata della Rotonda e si abbandona al sonno. Sogna di
essere un soldato romano di nome Longino e di scagliare una lancia
sul costato di Cristo morente sulla croce. Nel momento in cui la
lancia trapassa Cristo, lui capisce che quello è il Redentore, la
fede è con lui. Velocemente raccoglie la terra insanguinata e
arrivato a Mantova la seppellisce nell'Orto dell'Ospedale del
Pellegrino.
Quando si sveglia Bruno si trova sopra
il lettino del pronto soccorso, con la flebo al braccio. Chiede
spiegazioni al medico. Il dottore dice che c'erano state delle
chiamate dal 118, che segnalavano la presenza di un uomo privo di
sensi davanti alla Rotonda e di non preoccuparsi per il suo malore ,
era dovuto a un fortissimo sbalzo di pressione. Bruno non ci crede,
pensa piuttosto che il Graal abbia voluto confermare, che quella che
tutti chiamano la leggenda di San Longino, è verità.
Daniel,
Lorgues (France)