mercoledì 27 marzo 2013

Bergamo (Lombardia): Patricia e il cowboy



In un bel angolo di una stradina in cima a Bergamo, dove le vigne incontrano il cielo e le campane delle chiese antiche annunciano l’alba e il tramonto dei perfetti giorni estivi, un uomo, in stivali da cowboy, entrò in un bar, portando con sé un vento che spettinò i capelli di tutte le donne dentro il locale. Ci volle un minuto per rimettere a posto i capelli, ma tutto fu perdonato quando videro come era bello, questo tipo alto, magro. Non sembrava un turista, ma non aveva neanche l’aria dei Bergamaschi. Uno straniero, ma di dove?

Guardò le sedie vuote e finalmente ne scelse una con una vista stupenda fuori dalla finestra. Nonostante scelse una tavola con una vista meravigliosa, si sedette dando le spalle alla bellezza di questo paese storico e indicò un vin santo della lista al cameriere dietro il bar. 

Patricia, che aveva usato la lacca per capelli, risparmiando momenti preziosi, li usò per osservare l’arrivo del tipo bello-alto-magro. Lui non disse neanche una parola. O non parla italiano o non è italiano…allora come mai è arrivato in un posto così oscuro? E come mai stivali da cowboy qui a Bergamo Alto? Spavaldo o sicuro di sé?

Lo sconosciuto strizzò l'occhio a Patricia ed indicò la sedia vuota accanto alla sua.

Patricia sentì che lui sarebbe stato un “problema” non appena lo vide entrare nel bar: “un grande fresco bicchiere d’acqua nel deserto asciutto-caldo”. Ma prima di finire quel suo pensiero, sapeva che non si trattava solo di un proverbio: una tazza di  caldo le avrebbe dato tanta meno angoscia nel cuore.

Come finisce questa storia? Dobbiamo chiedere o a Patricia o a suo marito, un tipo bello-alto-magro.
  
Jeanne
California, USA


mercoledì 20 marzo 2013

Cervia (Emilia Romagna): gli aquiloni di mamma



Quando la mamma ci insegnava a volare, ci raccontava le storie dei posti che aveva visitato e dei posti che avevano visitato i nostri antenati: ci parlava della Cina, della Corea, del Giappone e di Marco Polo. Ci raccontava che dopo il suo ritorno in Occidente, anche nei cieli d'Italia hanno cominciato a volare oggetti colorati legati a dei fili, guidati da degli uomini, oggetti belli e delicati non come gli aerei, chiamati aquiloni. Noi non capivamo di cosa stava parlando, potevamo solo immaginarli, ma un giorno di aprile, volando sopra il litorale di Cervia, li abbiamo visti.
L'azzurro del cielo era colorato da mille creature volanti, di tante forme e misure: navi, animali, case volavano nel cielo. Noi volavamo tra le nuvole, sfiorandoli. Sembrava un mondo costruito proprio per noi e tutti gli uomini stavano a terra con il naso in cielo a guardarci. Ci sembrava di essere in una terra lontana, come quelle raccontate dalla mamma e per una settimana ci è piaciuto vivere in un cielo così affollato, anche perché i bambini, per non farci perdere tempo, ad andare a cercarci il cibo ci portavano delle deliziose bricioline che ci davano la forza per tornare tra gli aquiloni.

Ray, Vancouver (Canada)

martedì 19 marzo 2013

Otranto (Puglia): Un Capodanno Speciale



Jean è un marinaio, alto, magro e solitario. Per lui lavorare nei giorni di festa è un piacere: evita così relazioni. Per questo quando gli hanno offerto un lavoro per la fine dell'anno era molto felice.
Il 31 dicembre era a Otranto e girando per la città ha incontrato un sacco di turisti americani, felici di essere lì, quel giorno, perché si dice porti fortuna ammirare l'alba del primo gennaio proprio da lì. Ma a lui queste cose non importano; lui viene dalla Bretagna e lì la gente ha un rapporto speciale con il sole, non si tratta di fortuna, si tratta di eternità. Decide così di andare a Giurdignano a caccia di dolmen e menhir che sanno nascondersi agli occhi delle persone che non sanno apprezzarli. Passeggia tra rocce che gli ricordano casa e si insinua il lui una certa nostalgia, forse vorrebbe essere con la sua famiglia in questa notte.
Ritornando al porto sente l'energia di gente che spera in un futuro migliore, il profumo di donne a festa, le urla felici di bambini che questa notte faranno tardi ed è così che, anche se non ci crede, deciderà di andare anche lui ad ammirare il primo raggio di sole, forse da una torre, nella speranza di essere anche lui, un giorno, parte di tutto questo.

Anne, Eastbourne (Uk)