Jean è un marinaio, alto, magro e
solitario. Per lui lavorare nei giorni di festa è un piacere: evita
così relazioni. Per questo quando gli hanno offerto un lavoro per la
fine dell'anno era molto felice.
Il 31 dicembre era a Otranto e girando
per la città ha incontrato un sacco di turisti americani, felici di
essere lì, quel giorno, perché si dice porti fortuna ammirare
l'alba del primo gennaio proprio da lì. Ma a lui queste cose non
importano; lui viene dalla Bretagna e lì la gente ha un rapporto
speciale con il sole, non si tratta di fortuna, si tratta di
eternità. Decide così di andare a Giurdignano a caccia di dolmen e
menhir che sanno nascondersi agli occhi delle persone che non sanno
apprezzarli. Passeggia tra rocce che gli ricordano casa e si insinua
il lui una certa nostalgia, forse vorrebbe essere con la sua famiglia
in questa notte.
Ritornando al porto sente l'energia di
gente che spera in un futuro migliore, il profumo di donne a festa,
le urla felici di bambini che questa notte faranno tardi ed è così
che, anche se non ci crede, deciderà di andare anche lui ad ammirare
il primo raggio di sole, forse da una torre, nella speranza di essere
anche lui, un giorno, parte di tutto questo.
Anne, Eastbourne (Uk)
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