Quando la mamma ci insegnava a volare,
ci raccontava le storie dei posti che aveva visitato e dei posti che
avevano visitato i nostri antenati: ci parlava della Cina, della
Corea, del Giappone e di Marco Polo. Ci raccontava che dopo il suo
ritorno in Occidente, anche nei cieli d'Italia hanno cominciato a
volare oggetti colorati legati a dei fili, guidati da degli uomini,
oggetti belli e delicati non come gli aerei, chiamati aquiloni. Noi
non capivamo di cosa stava parlando, potevamo solo immaginarli, ma un
giorno di aprile, volando sopra il litorale di Cervia, li abbiamo visti.
L'azzurro del cielo era colorato da
mille creature volanti, di tante forme e misure: navi, animali, case
volavano nel cielo. Noi volavamo tra le nuvole, sfiorandoli. Sembrava
un mondo costruito proprio per noi e tutti gli uomini stavano a terra
con il naso in cielo a guardarci. Ci sembrava di essere in una terra
lontana, come quelle raccontate dalla mamma e per una settimana ci è
piaciuto vivere in un cielo così affollato, anche perché i bambini,
per non farci perdere tempo, ad andare a cercarci il cibo ci
portavano delle deliziose bricioline che ci davano la forza per
tornare tra gli aquiloni.
Ray, Vancouver (Canada)
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