Sono
venuto via dal mio paese, per trovare un lavoro in Italia. Dopo
qualche mese di clandestinità, il mio padrone è riuscito a farmi
avere il permesso di soggiorno.
In
Italia sono venuto per fare quello che facevo in Kosovo: il muratore.
Se avevo la possibilità di rimanere a casa rimanevo. Ho moglie e due
figlie.
Fino
a una settimana fa tutto andava bene, vivevo con i miei colleghi in
un appartamento del padron e lavoravamo in giro per la Lombardia,
aiutandoci.
Ma
lunedì passato Luca il padron ha detto che non c'è più lavoro,
nessuno compra più case ed è meglio se cominciamo a cercare un
altro lavoro.
Vado
in giro per Milano, chiedo per un lavoro, vado in quelle agenzie dove
ti trovano un posto, ma non sono fiducioso, gli Italiani sono in
piazza perché non hanno lavoro, figurarsi se ne hanno per i
Kosovari.
Sono
in piazza Duomo e decido di andare verso la zona della Scala,
passando per galleria Vittorio Emanuele II. Mentre cammino vedo dei
turisti che ruotano attorno a se stessi, sopra le palle di un toro
disegnato sul pavimento. Chiedo: "perché?". La guida che
li accompagna mi risponde che porta fortuna e mi dice "prova!".
Ne ho bisogno e non ho niente da perdere, provo, saluto, ringrazio e
me ne vado. Continuo a cercare lavoro, la risposta è sempre
"niente!". Vado alla stazione Garibaldi per tornare a casa,
ricordo le palle del toro e compro un gratta e vinci. Gratto i
numeri fortunati e poi i miei. 47 premio 100.000 euro, mi scoppia il
cuore e inizio a piangere, non ci posso credere ma è vero! Come
dicono qui "Dio vede e provvede".
Afrim
(Gnjilane, Kosovo)
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