Trafiggimi gli occhi
cosicché non debba più
contemplare le risate beffarde
che accerchiano la mia mente
Spaccami le orecchie
cosicché non senta più
le frasi ricorrenti
inconsapevoli del loro eccidio
Strappami la lingua
cosicché le parole vane
che si affannano a difendermi
non trovino la via d’uscita
e che non saggi più
la salmastra afflizione
Mordimi e graffiami
Accoltellami
Colpiscimi e picchiami a sangue
Tagliami le vene
finché non mi resti più
nemmeno una goccia di vita
cosicché non debba più patire
l’insostenibile spietatezza
dell’essere
Distruggimi
Un’ultima volta.
Wouter, Belgio
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