C'era una volta un paese lontano nel Sud America, si trovava sulle rive del fiume de La Plata dov'erano arrivati tantissimi immigrati dal vecchio continente, il suo nome era Uruguay e il suo capoluogo Montevideo.
Fra questi immigrati c'erano il mio bisnonno paterno arrivato da Bagnasco, piccolo paese nella Provincia Grande di Cuneo e mia nonna materna assieme alla quale sono cresciuto. Libera, così si chiamava mia nonna, aveva sopra un tavolo di marmo un'immagine di un signore abbigliato di cappa e spada, nell'angolo c'era una bandierina dell' Italia.
Io guardavo queste cose senza capirne il senso, ma richiamavano la mia attenzione.
Ogni volta che mia nonna guardava quell'immagine, i suoi occhi si inumidivano e restava ferma. Crescendo capii il contenuto emozionale e malinconico di quelle lacrime. Contemplavo quell'uomo sconosciuto, che in realtà era suo padre, il noto tenore Giuseppe Oxilia che aveva rappresentato alla Scala di Milano l'Otello di Giuseppe Verdi. Lo stesso Verdi aveva detto "tu sei il mio Otello", rivolgendosi a Oxilia. La bandierina, invece, le era stata inviata da un cugino, direttamente dalle rive del Lago di Como, posto dov'era vissuta i primi 15 anni della sua vita. Lei insieme alla sua famiglia sono stati costretti a emigrare immersi nella povertà assoluta e in fuga dai terribili bombardamenti nel nord della penisola allo scoppio della 1ªGuerra Mondiale.
LEONEL BOZZANO Logroño, (Provicia della Rioja-España)
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