Attraversando la città di Carrara in Toscana, si sente la salita verso la base della montagna. Appena fuori dalla città, noi ci troviamo a guidare per le serpentine su una piccola strada che ci guida in cima alla montagna. Entriamo in un mondo diverso, il mondo del marmo toscano.
La
vista è straordinaria e allo stesso tempo spaventosa. Gli autocarri
portano fino a sessanta tonnellate giù dalle centinaia di cave,
manovrando per i tornanti delle strade fatte di marmo che ruotano per
le montagne e sembrano una ragnatela fitta e stupefacente.
Qui
lavorano gli uomini senza paura dell’altezza, che sono parte di
molte generazioni di famiglie che vivono e lavorano con il marmo
bianco, famoso in tutto il mondo. Il lavoro è duro e pericoloso. In
estate, il sole riflette sulla superficie bianca e rende l’aria
soffocante, in inverno, invece, porta il gelo.
La
tecnica per estrarre il marmo è cambiata marcatamente negli ultimi
secoli. Oggi si trovano gli automezzi giganteschi. È un vero
spettacolo vedere come queste macchine siano trasformate in miniature
nello sfondo della montagna enorme di marmo.
Il
materiale che ha cambiato tutto per l’estrazione dell’oro bianco
è il diamante. Con i diamanti galvanizzati nell'acciaio, il marmo si taglia come burro. L’uso dell’acqua è
fondamentale per assicurare che la polvere sia portata via e non
scaldi il marmo e gli utensili.
C’è
il filo diamantato per tagliare e c’è anche la sega di misura
grande che taglia il blocco dalla faccia della montagna. I diamanti
grezzi servono per tagliare i blocchi. I diamanti più fini sono
usati per lucidare il marmo. Si trovano anche piccoli utensili a mano
con diamanti: questa raspa diamantata, per me, è un oggetto che mi
ricorda quella gita fatta nella montagna di marmo.
VANESSA PASCHAKARNIS, West Dublin, Nova Scotia, Canada
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