Il suo corpo ha un segreto.
Un segreto che avrà il nome di un astro, i miei occhi e le sue mani.
Il letto emana tepore di corpi, di sacro amore. La Santa Famiglia è lì sopra.
Tutto prende significato: lei sola nel nostro letto, il suo composto abbandono, il lenzuolo bianco che la illumina, l’immagine sulla parete che prende vita, nel mio spazio e nel mio tempo.
Lei è una ninfa, una creatura d’altri tempi, tanto poetica quanto reale.
Il mio orizzonte è cambiato, prende la forma di quel bel corpo, seguendolo con lo sguardo in una lunga e tenera carezza.
Nella luce vibrante del mattino, tutto è velato; sto guardando dentro me, seduto sulla poltrona, mentre le campane mi risvegliano suonando a festa: è domenica.
Un segreto che avrà il nome di un astro, i miei occhi e le sue mani.
Il letto emana tepore di corpi, di sacro amore. La Santa Famiglia è lì sopra.
Tutto prende significato: lei sola nel nostro letto, il suo composto abbandono, il lenzuolo bianco che la illumina, l’immagine sulla parete che prende vita, nel mio spazio e nel mio tempo.
Lei è una ninfa, una creatura d’altri tempi, tanto poetica quanto reale.
Il mio orizzonte è cambiato, prende la forma di quel bel corpo, seguendolo con lo sguardo in una lunga e tenera carezza.
Nella luce vibrante del mattino, tutto è velato; sto guardando dentro me, seduto sulla poltrona, mentre le campane mi risvegliano suonando a festa: è domenica.
Kristjan, Tartu
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