lunedì 15 novembre 2010

Tic Tac

Ieri Amandine è andata al mercatino delle pulci, per cercare delle sveglie a carica. Si è alzata alle 6 per avere la certezza di riuscire a trovarne diversi esemplari: ne ha un disperato bisogno. Così arrivata a piazza Jeu de Balle, ha saccheggiato la bancarella di Paul, venditore di vecchi orologi. Voi vi chiederete: come può qualcuno avere tanto bisogno di sveglie a carica? Amandine non è mai in ritardo, quindi non è una questione di puntualità, non deve costruire marchingegni esplosivi e non è una collezionista: lei odia i collezionisti, li considera dissipatori di tempo e di denaro. La realtà è un’altra: si è invischiata in una relazione amorosa, dalla quale non riesce ad uscire. Ha provato a farla finire innervosendo Louis, in tutti i modi ma lui non si arrende, di fronte a scenate reagisce con dolcezza, alle parole “non ti amo più” risponde “hai solo paura” e lei non ha coraggio di fare un atto di forza. Ma ora le è venuta l’illuminazione: Louis impazzisce quando sente il continuo TIC TAC delle vecchie sveglie, forse così perderà il controllo.
Arriva a casa e carica le sveglie, ma proprio mentre sta per arrivare Louis, una suona. Amandine si interroga: è davvero quello che voglio? O forse ho solo paura?Il problema è Louis o sono io? Ora le è tutto chiaro, si è svegliata dal timore del dolore. Prende un sacco dell’immondizia lo riempie di sveglie e lo mette in giardino nella speranza di congelare quell’attimo.

Anne-Lise, Martigny

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