Sono sullo
scaffale, immobile, quasi invisibile.
Accanto a me ci sono vari
libri,vasi e figurine,che proprio come me raccolgono la
polvere,stanno in silenzio.Sì,non parliamo,tante cose le teniamo per noi stessi e molte di più abbiamo da dire. Forse,per voi,siamo solamente
un pezzo da decorazione che si adatta ad un enorme mosaico,ma noi
siamo più di tutto questo,ci dovete solamente osservare con
attenzione ed ascoltarci con pazienza.
Ho trascorso
tanto tempo lungo la sinuosa superficie dell’acqua di Venezia,dai
giorni oscuri quando regnava la peste,fino ad oggi,quando si può
incontrare la gente da tutte le parti del mondo,oggi quando la città
ispira con la sua eternità e l’indescrivibile fascino.
Da sempre la
gente si fidava di me e mi sceglieva con l’intenzione che gli
mostrassi Venezia dall'angolo più bello.Passando attraverso il
centro della città assorbivano tutto il lusso dei palazzi
nobili.Potevano godersi anche la bellezza della Chiesa di Santa Maria
della Salute,la quale con la sua bianchezza ha dovuto gettare nell'oblio il dolore e la sofferenza,e tutti i ricordi sulla
peste,sulla morte nera.
Una
innumerabilità di volte sono passata sotto il Ponte dei Sospiri,dove
c’era la prigione dalla quale è riuscito a fuggire solamente il
più famoso amante del mondo-Casanova.Ma quante coppie passavano
sotto ogni ponte,baciandosi nella speranza di restare innamorati per
sempre,proprio come la leggenda narra.
Generalmente
siamo di color nero,e spensierate navighiamo portando un grande numero
di visitatori,amanti del passato e dell’arte,sognatori,vagabondi...I
suoni della città, i quali sono passi dei curiosi visitatori e la
musica dei vivaci cantanti,sono indescrivibili,irreali,e si mescolano
con gli odori della città e trascinano tutto via,nell'infinità,nel
mondo dell'amore e dell’immaginazione.
E anche
quando ero legata e galleggiavo,ho visto e sentito tutto quello che si
nascondeva da me,che era lontano dall'acqua e che si svolgeva sul
suolo.La gente,volendo conoscere lo spirito della città,si immergeva
nel labirinto composto da strette,simili stradine in cerca delle
silenziose,medioevali piazze.Durante queste passeggiate,poteva
succedere che in qualche deserta strada sentissero,dalle mura di
sasso,uno smorzato sussurrio,oppure delle quiete grida che si perdono
nella lontananza portate via dal vento.Quelle erano le voci delle
anime intrappolate,delle anime di quelli che hanno vissuto nei giorni peggiori,di quelli che hanno subito la brutalità e
l’ingiustizia che la vita può portare,di quelli che se ne stavano
in silenzio e adesso,proprio come me vogliono parlare e si vogliono
liberare da tutte le pene,da tutto quello che era brutto,da tutto quello che
hanno visto,ma non volevano ricordarsene,da tutto quello che hanno
vissuto.
Le
passeggiate lungo le vie della città conducevano la gente dai
ponti,attraverso i condotti,fino alle piccole piazze con degli strani
pozzi e altissimi monumenti.Conducevano fino alle viste che lasciano
senza fiato,fino alle regioni con delle serie di case eleganti
decorate con le finestre di stile veneziano,oppure alle regioni
delle case al di sopra “le strade acquose”,fino alle viste che si
vedono solo una volta,si interpretano in un modo speciale,e restano
incise nella memoria per sempre.
Ho assistito
a tanti Carnevali.Quello è un periodo dell’anno quando le persone
si nascondono sotto le maschere,si dimenticano della realtà,e per un
istante saltano fuori dalla stessa,hanno l’opportunità di essere
quello che sono,essere allegri e di vivere la vita come mai prima.In
quel tempo,nell'aria si distendono l’allegria,la
gioia,l’amore,l’amicizia che si presentano attraverso la danza e
la musica.I vestiti meravigliosi e pomposi si mescolano nella folla e
lasciano l’impressione di un sogno,una favola,una storia
inventata...un’immaginazione.Ma poi,le maschere si tolgono,i volti
si svelano,tutto è come prima...La gente si prepara per partire,mette
da parte i vestiti variopinti e si siede sul treno,del quale l’ultima
fermata è la realtà.
Il mondo che
vedo...Non lo osservo solo con i miei occhi e non lo conosco
solamente dalla mia esperienza,guardo anche con occhi altrui,vivo
le storie dei causali passanti,e di quelli che trasporto,condivido i
sentimenti con tutto quello che mi circonda ma non ha influenza su di
me,ho vissuto per me stessa,ma anche attraverso gli altri.I minuti,i
giorni,gli anni e i secoli si sostituivano e passavano al volo.Gli
eventi si susseguivano e si annodavano,e i cambiamenti erano
frequenti.La mia storia non sono solamente i monumenti medioevali,le
strade strette,e le piazze di sasso,la mia storia sono anche le
persone,il loro carattere,i dilemmi della vita,i dubbi...La mia
storia è molto di più delle mura antiche.
C’era
sempre la felicità,non è possibile reggere in questo mondo crudele
senza di lei,ma da sempre era limitata in un modo,e non ugualmente
distribuita a tutti.L’amore era,in ogni epoca,quello che ci
circondava,ci univa e che ricordava gli umani che sono capaci di
amare,di sentire.La sincerità e l’amicizia erano,come
adesso,rare,ma solide e sicure.Ecco,la felicità,l’amore,l’amicizia
e la sincerità...e la sofferenza,il dolore,la
tristezza,l’ingiustizia?
Solo quanti
affamati ed infelici bambini c’erano,quante persone tristi,delle
quali,le lacrime scivolavano all'ingiù dai visi esausti,e poi
cadevano dalle labbra screpolate sul mio suolo di legno,e nessuno lo ha notato,nessuno si è mai girato.Quelle lacrime erano piene di
dolore,gridavano e desideravano avidamente quel poco di felicità che
molti avevano,ma tenevano per sé.A loro anche la più piccola parte
della serenità e dell’attenzione che tanti avevano,poteva ridargli
quello che la vita ha brutalmente preso.
Ed
eccomi,sullo scaffale,immobile,quasi invisibile.Accanto a me ci sono
vari libri,vasi e simpatiche figurine,che proprio come me,raccolgono
la polvere,stanno in silenzio...Sì,stiamo in silenzio!E vedete
quante cose io tengo in me,quante cose ho visto,sentito...Per
voi,siamo solamente un pezzo da decorazione che si adatta ad un
enorme mosaico,ma io so che siamo più di tutto questo,noi siamo una
ricca tesoreria della storia mondiale,ci dovete solamente osservare
con attenzione ed ascoltarci con pazienza.Ma no...tutti ci prendono e
ci mettono su una pianura di legno.
Ma io
griderò,lascerò la mia voce,perché voglio che tutti quelli che mi
toccano,oppure mi sfiorano con uno sguardo,sappiano che ho viaggiato
lungo Venezia.Voglio che sappiano che la superficie dell’acqua ha un
potere per trascinare tutti in un misterioso,indescrivibile passato
che così forte attira la gente da tutto il mondo,e che loro sono
quelli che con me,possono visitare la città fermata nel tempo.
Ivana Novokmet,Valjevo,Serbia