lunedì 28 aprile 2014

La torre

Era davvero uno spettacolo: i due ragazzi ammiravano il miracolo dell’edificio che sembrava sfidare le leggi della fisica. Pendeva perfettamente sbilanciata, sospesa, indifferente alla forza di gravità che costringeva i semplici umani a terra.
Gli occhi di Marco rimasero fissi sulla torre, mentre Antonio distoglieva lo sguardo per aggiustare la macchina fotografica. Scattate le foto, guardò il suo amico, che stava con la testa inclinata da un lato.
- Ci sei? - gli gridò.
Turbato, come chi si sveglia da un sogno, Marco gettò uno sguardo minaccioso. Antonio capì il vero motivo di quell’occhiata malvagia: era l’insostenibile peso della sconfitta del suo amico.
- Allora? Che ne pensi, Marco?
Marco guardò di nuovo la torre. Si stupiva dello smalto splendente del marmo che, in quel momento, sembrava brillare di una maggiore intensità. Scrutò le colonne colossali che imprigionavano i suoi occhi. Pensò a tutte le case, chiese e cattedrali che aveva visto fino ad allora, ed era sempre più convinto che non esistesse nulla di simile al mondo. Si vantava di aver visto tutti i più bei monumenti italiani, ma aveva sempre trascurato, non solo la Piazza del Duomo, ma anche questo monumento che rappresentava l’Italia: la torre di Pisa. Era proprio una vergogna, ma decise di non dare la soddisfazione della vittoria al suo amico Antonio.
- Niente! Rispose Marco.
- Niente? – replicò Antonio con un tono incredulo.
Entrambi sapevano che era una bugia.
- Niente di niente!!!! Disse Marco.
Il suo amico rivolse l’attenzione alla torre, dopodiché replicò:
- Non sono mica convinto; anzi, sono proprio sicuro di ciò che dicevo prima. Non esiste sulla terra un altro edificio che rappresenti l’Italia come questo: straordinario, storto, insolito, ricco di storia, inclinato, difettoso, ma dignitoso; insomma, degno d’ammirazione! Ma, visto che non ti interessa, non avrai bisogno della tua foto - Detto questo, apparve sul volto di Antonio un sorriso che segnalò il trionfo.

Prima che Marco potesse parlare, sentì in mano un oggetto familiare, fatto di legno: era una piccola cornice e nel mezzo c’era l’immagine della torre. 

Sankara Kasanje, Maryland (USA)

Nessun commento:

Posta un commento