Era davvero uno
spettacolo: i due ragazzi ammiravano il miracolo dell’edificio che
sembrava sfidare le leggi della fisica. Pendeva perfettamente
sbilanciata, sospesa, indifferente alla forza di gravità che
costringeva i semplici umani a terra.
Gli occhi di Marco
rimasero fissi sulla torre, mentre Antonio distoglieva lo sguardo
per aggiustare la macchina fotografica. Scattate le foto, guardò il
suo amico, che stava con la testa inclinata da un lato.
- Ci sei? - gli
gridò.
Turbato, come chi
si sveglia da un sogno, Marco gettò uno sguardo minaccioso. Antonio
capì il vero motivo di quell’occhiata malvagia: era
l’insostenibile peso della sconfitta del suo amico.
- Allora? Che ne
pensi, Marco?
Marco guardò di
nuovo la torre. Si stupiva dello smalto splendente del marmo che, in
quel momento, sembrava brillare di una maggiore intensità. Scrutò
le colonne colossali che imprigionavano i suoi occhi. Pensò a tutte
le case, chiese e cattedrali che aveva visto fino ad allora, ed era
sempre più convinto che non esistesse nulla di simile al mondo. Si
vantava di aver visto tutti i più bei monumenti italiani, ma aveva
sempre trascurato, non solo la Piazza del Duomo, ma anche questo
monumento che rappresentava l’Italia: la torre di Pisa. Era proprio
una vergogna, ma decise di non dare la soddisfazione della vittoria
al suo amico Antonio.
- Niente! Rispose
Marco.
- Niente? –
replicò Antonio con un tono incredulo.
Entrambi sapevano
che era una bugia.
- Niente di
niente!!!! Disse Marco.
Il suo amico rivolse
l’attenzione alla torre, dopodiché replicò:
- Non sono mica
convinto; anzi, sono proprio sicuro di ciò che dicevo prima. Non
esiste sulla terra un altro edificio che rappresenti l’Italia come
questo: straordinario, storto, insolito, ricco di storia, inclinato,
difettoso, ma dignitoso; insomma, degno d’ammirazione! Ma, visto
che non ti interessa, non avrai bisogno della tua foto - Detto
questo, apparve sul volto di Antonio un sorriso che segnalò il
trionfo.
Prima che Marco
potesse parlare, sentì in mano un oggetto familiare, fatto di legno:
era una piccola cornice e nel mezzo c’era l’immagine della torre.
Sankara Kasanje, Maryland (USA)
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